Nella Sala Manoscritti e Rari è possibile consultare libri a stampa antichi e moderni. Vediamo tre incunaboli particolarmente significativi. L’uno è il Firmiano Lattanzio, ed è uno dei testimoni più antichi della stampa a Roma. Infatti fu stampato dai suddiaconi Konrad Sweynheim e Arnold Pannartz a Roma nel 1463. Ma ancora più importante è l’Hypnerotomachia Poliphili, proveniente dalla Biblioteca del Collegio Romano, stampata a Venezia da Manuzio nel 1499. Ma accanto a questi primi esemplari di edizioni a stampa, si trova anche qualcosa di estremamente moderno, come il litolatta di Filippo Tommaso Marinetti, libro futurista con le carte in alluminio, e "Una notte d’inverno un viaggiatore", sorta di valigetta che vuole però essere un libro, perché trasmette i suoi messaggi attraverso fogli conservati al suo interno.